Dal nuovo concetto di turismo nato dopo la pandemia è nato il nuovo format promozionale VisiTuscia, che ha preso il via lo scorso weekend con VisiTuscia Expo, una tre giorni dedicata a giornalisti, influencer e operatori del settore condotti alla scoperta dei tanti attrattori culturali che la Tuscia viterbese ha il vanto di offrire.
Il percorso di VisiTuscia Expo si è dipanato da Bolsena a Marta, da Capodimonte a Viterbo, tra luoghi magici, antiche tradizioni e proposte enogastronomiche di eccellenza, con piatti della tradizione realizzati con materie prime dei tanti produttori locali (alcuni da premio, come i formaggi caprini in foto), alcuni dei quali presenti anche a Viterbo al Salone dell’enogastronomia laziale “Assaggi”.
Nell’esigenza di scoprire nuovi modi di vivere i luoghi ed il turismo si iscrive l’azione della D.M.O. (Destination Management Organization), capitanata dal presidente Vincenzo Pepariello che afferma: “Abbiamo colto il cambiamento in atto nel mercato del turismo con l’affermazione di nuovi bisogni e nuovi stili di vita. La DMO intende intercettare questi nuovi bisogni per mettere in sinergia pubblico e privato al fine di promuovere efficacemente territori e realtà economiche mediante azioni mirate”.
Durante l’evento è stata dedicata particolare attenzione al “Turismo delle origini”, ovvero al desiderio di riscoperta delle proprie radici da parte di emigranti e figli di emigranti, che vedono nelle loro origini italiane un elemento di affezione o di vanto e che desiderano scoprire, tanti per la prima volta, i luoghi dai quali provenivano i loro progenitori, coglierne l’essenza, decifrarne i segreti cercando di rivivere sapori, colori e atmosfere uniche e irripetibili, al fine, perché no, di meglio conoscere la storia della propria famiglia.
Un tangibile esempio è stato il collegamento avvenuto con molti rappresentanti delle associazioni di italiani sparse nel mondo e, nello specifico, in America latina: i partecipanti a VisiTuscia Expo, alla presnza delle amministrazioni dei comuni di Castiglione in Teverina, Bassano in Teverina e Bolsena, hanno avuto infatti l’opportunità di scambiare un brindisi transoceanico tra Castiglione in Teverina e il Brasile, l’Uruguay e l’Argentina, terre particolarmente investite dal fenomeno dell’emigrazione italiana agli inizi del Novecento. Il potenziale bacino di utenza dei turisti “di ritorno” è particolarmente consistente: si contano infatti circa 80 milioni di oriundi di seconda, terza e quarta generazione, oltre a un migliaio di associazioni di italiani in Argentina e 40 in Uruguay, dove la comunità più consistente è quella proveniente proprio dal Lazio.
L’importante è ricordare che, per noi fortunati, non è necessario un viaggio transcontinentale per godere di panorami mozzafiato ed esperienze emozionanti: basta immergersi nella Storia e nelle storie, aprirsi al racconto di chi i territori li conosce e li vive, gustare le proposte enogastronomiche realizzate nel rispetto delle materie prime frutto di competenze consolidate nei secoli, espressione massima della nostra cultura, ed iniziare un viaggio, prima di tutto, dentro di sé.
Benedetta Tintillini